IL CPO della Magistratura contabile: finalmente una realtà anche alla Corte dei conti.

 

 Il CPO della magistratura della Corte dei conti è stato costituito con deliberazione del Consiglio di Presidenza, assunta nell’Adunanza del 27/28 febbraio 2008.

A tale deliberazione ha fatto seguito altro atto deliberativo, sempre assunto dall’Organo di autogoverno della Magistratura contabile, nell’Adunanza del 7/8 maggio 2008, con cui è stata deliberata la specifica composizione del comitato in questione.

Dalla sua costituzione, il Comitato ha tenuto due riunioni ( una a luglio e una a settembre); questi primi incontri sono serviti a gettare le basi programmatiche delle attività che si intendono realizzare.

In particolare, il Comitato sta ora lavorando alla stesura del proprio Regolamento e all’individuazione di proposte per la redazione del programma annuale, finalizzato, anzitutto, alla diffusione di una vera e propria "cultura" delle pari opportunità, attraverso una serie di azioni positive, tese a promuovere, anche nella Magistratura contabile, i principi di parità e la valorizzazione delle differenze di genere.

Proprio queste ultime azioni meritano, a mio parere, adeguata attenzione e sono degne di citazione.

Il Comitato, in particolare, ritiene che rivestano carattere prioritario alcune specifiche aree di intervento, che io reputo assai significativo indicare su questo giornale, dedicato, ormai da molti anni, all’affermazione di una politica di rispetto e di considerazione delle diversità di genere in ambito giudiziario:

1) La formazione alle pari opportunità e il diritto alla informazione, comunicazione e condivisione di una nuova cultura organizzativa, orientata al rispetto e alla valorizzazione delle diversità di genere e non, nell’ottica di un superamento di stereotipi, per un generale miglioramento dell’ambiente di lavoro e della stessa qualità del lavoro. Si potrà pensare di realizzare appositi corsi formativi e/o di diffondere periodici comunicati, attraverso le vie informatiche, onde raggiungere una necessaria e concreta informativa, ad es., sulle normative a tutela delle pari opportunità e dei diritti di parità, garantiti anche a livello comunitario ed internazionale. Corsi di formazione e/o percorsi formativi potranno anche prevedersi nell’ottica di una maggiore consapevolezza dei diritti connessi alle pari opportunità e alla valorizzazione delle differenze di genere.

2) La creazione di una sorta di "sportello" continuo, di consulenza ed informazione, ma anche di ‘foro’ di risoluzione di problematiche interne, inerenti le pari opportunità, affinché il personale di magistratura possa rivolgersi al Comitato tutte le volte che ci sia bisogno di promuovere soluzioni e/o proposte ed iniziative, in relazione a circostanze di fatto, non rispettose o carenti di un equo bilanciamento tra i due generi o comunque, potenzialmente lesive di principi di parità e non discriminazione tra generi, in relazione a tutti i settori della vita lavorativa.

3) La conciliazione tra i tempi di lavoro e i tempi da dedicare alla famiglia e alla vita extragiudiziaria, favorendo la creazione e l’organizzazione di servizi a sostegno della donna ed anche iniziative volte alla rimozione di ostacoli e/o procedure discriminanti gli accessi e gli avanzamenti di carriera fra generi nella magistratura contabile.

4) La rappresentatività del genere femminile nella magistratura contabile, prevedendo l’adozione di azioni proficue, finalizzate ad assicurare la presenza di una percentuale di donne in tutte le strutture organizzative, istituzionali ed associative, nelle quali sono attualmente sottorappresentate, per realizzare il riequilibrio della presenza femminile e colmare i divari di genere, attualmente esistenti.

Mentre, dunque, ci accingiamo ad operare per l’affermazione dei principi di parità e non discriminazione di genere nella magistratura contabile, ritengo doveroso, dalle pagine di questo giornale, esprimere un sentito ringraziamento all’ADMI, Associazione di donne magistrato, di cui faccio parte, ormai, da anni, per l’infaticabile attività svolta in costante affermazione di una concreta cultura dei diritti di genere in magistratura, che ha contribuito a far maturare in me quella consapevolezza della importanza della valorizzazione delle differenze di genere, senza la quale, non avrei potuto – con la forza necessaria – lottare efficacemente per la costituzione del Comitato pari opportunità della Magistratura contabile.

Ora che il comitato pari opportunità è una conquista reale pure da noi, quale ultima magistratura, in ordine di tempo, quanto a costituzione, ritengo importantissimo che si agisca per un efficace inserimento dell’ottica di genere nella politica del personale di magistratura della Corte dei conti, sensibilizzando il Consiglio di Presidenza ed i vertici istituzionali (Presidente, Procuratore Generale e Segretario Generale) a richiedere il parere preventivo del Comitato stesso su tutte le materie aventi riflessi sull’organizzazione del personale di magistratura, a tutela della politica della parità effettiva tra i due generi.

E’ evidente che tutto ciò che di positivo si potrà fare, per questa finalità, richiederà l’adozione anche di strumenti finanziari, necessari per sostenere efficacemente l’attività del CPO In questa ottica , ci attiveremo, altresì, per richiedere lo stanziamento di un apposito budget annuale, per il finanziamento delle iniziative da intraprendere.

 

 

 

 

 

Emma Rosati

Vice Proc. Gen. Corte dei conti